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Arrivano importanti segnali per il mercato italiano delle Smart Home: dai dati pubblicati dall'Osservatorio Internet Of Things della School of Management del Politecnico di Milano, relativi al 2017, emerge infatti un grosso aumento del business nel nostro Paese.

Un aumento del 35% rispetto al 2016, con un mercato del valore di 250 milioni. Cifre ancora lontane dalle vette europee (basti pensare che tra Inghilterra e Germania si sfiorano i 3 miliardi di euro), ma segnali comunque incoraggianti e che danno una grossa spinta agli investimenti nel settore dell'IoT dedicato alle Smart Home.
L'Osservatorio ha anche stilato una classifica dei dispositivi e delle funzionalità più richieste dagli utilizzatori di apparecchi connessi: lo scettro va al campo della sicurezza, principale preoccupazione di chi decide di rendere "intelligente" la propria abitazione (dalle telecamere alla sensoristica). Seguono a ruota i dispositivi per il controllo degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, mentre sul terzo gradino del podio troviamo i grossi elettrodomestici, con le lavatrici "regine" del settore.
Proprio sul riscaldamento si sta concentrando la ricerca e l'innovazione, per poter abbattere i consumi e migliorare la qualità della vita nelle grosse città: con un'adozione diffusa di impianti smart per il riscaldamento a Milano, si è stimato un risparmio annuale di 100€ a famiglia (per un totale di circa 70 milioni di euro) e una riduzione dell'inquinamento pari a -54000 tCO2 all'anno.

Ma la ricerca evidenzia anche quali sono i problemi che stanno ancora frenando la diffusione della domotica, che trova come muro principale la difficoltà di installazione percepita di alcuni di questi sistemi, spesso filari e che quindi obbligano ad interventi di muratura per poter integrare i sistemi IoT. Anche per questo motivo, in Italia il mercato della domotica è trainato dagli installatori: ben il 70% degli utenti chiede infatti un intervento di ditte specializzate. Il restante 30% del business è suddiviso tra retailer (fisici od online), compagnie di assicurazione, compagnie di telecomunicazione e utilities.

L'altro grosso problema è rappresentato dal timore per la privacy, in aumento parallelo con la diffusione dei dispositivi smart. Per fronteggiare questa nuova paura del Terzo Millennio ed incentivare l'acquisto di sistemi intelligenti, è venuta in soccorso l'Unione Europea, che con il nuovo regolamento 2016/679 (GDPR) va a stabilire una serie di paletti che le aziende fornitrici e distributrici di prodotti smart dovranno rispettare per poter garantira la tutela della privacy dei propri clienti.

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